Il complesso dei palazzi Federici prende il nome dall’impresa che effettuò i lavori di costruzione tra il 1931 e il 1937 (impresa Elia Federici), mentre il progetto è di Mario Rienzi, uno degli architetti di punta del razionalismo romano. Si tratta di un lotto di enormi palazzi a forma di trapezio, basato su di un sistema di corti comunicanti arricchite da terrazzamenti, aiuole e fontane alle quali si accede dai numerosi ingressi laterali. Ogni edificio presenta una scala semicilindrica del tutto vetrata. In tutto sono 20 scale e 10 o 12 piani per ogni edificio. Qui vengono a vivere centinaia di famiglie, sono case convenzionate costruite per rispondere a una vera e propria emergenza abitativa; il governatorato di Roma concede all’impresa un contributo di mille lire per vano purchè poi venga garantito un affitto bloccato per i primi 5 anni; si stabilisce nella convenzione che gli appartamenti verranno assegnati a persone oneste e incensurate e di condizioni economiche non agiate. Possono fare domanda coloro che abitano stabilmente a Roma da almeno 5 anni oppure che siano sfrattati a causa di demolizioni legate al piano regolatore, o di chi è stato trasferito per ragioni di pubblico servizio.
Il grande complesso di case convenzionate Palazzi Federici fu il primo esempio d’associazione tra Stato e Palazzi privati per realizzare rapidamente il piano strategico di edilizia popolare di Roma Capitale dell’Impero.
Il progetto prevede 442 alloggi, un cinema di 1600 posti (quello che sarà poi il cinema XXI Aprile, dal 1968 sede di un supermercato Carrefour), un’autorimessa e 70 negozio.
Ettore Scola sceglierà i Palazzi Federici per ambientare il film del 1977 “Una giornata particolare” che racconta la giornata del 6 maggio 1938 in cui Hitler incontra a Roma Mussolini. Durante questa giornata avviene l’incontro casuale tra una casalinga frustrata e cresciuta nel culto del duce (Sofia Loren) ed un ex annunciatore radiofonico omosessuale prossimo al confino (Marcello Mastroianni). Tra i due, unici nel condominio a non partecipare ai festeggiamenti, nasce un sentimento di affetto e la casalinga prende coscienza della natura vuota e oppressiva del regime. Ettore Scola dice: “Avevo bisogno di un posto fascista e piccolo borghese) e la scelta dell’enorme condominio risulta molto efficace in quanto lo stile è tipico del ventennio fascista e del nazionalismo dell’epoca.
Un altro film fu girato nei palazzi Federici nel 1995, sempre di Ettore Scola: “Romanzo di un giovane povero”, storia di una tragica vicenda di amore e morte. Bartolini, interpretato da Alberto Sordi e il giovane Vincenzo abitano nel palazzo; si conoscono e si confidano l’un l’altro le proprie insoddisfazioni fino al punto in cui Bartolini offre del denaro a Vincenzo per uccidere sua moglie, dalla quale si sente oppresso e rifiutato. Vincenzo rifiuta categoricamente ma poco tempo dopo la donna viene trovata morta e i sospetti della polizia cadono su di lui. Il fatto si trasforma in cronaca e si risolve solo tramite delle attente indagini da parte del procuratore Moscati che scopre come Vincenzo non sia il colpevole, come invece appare subito evidente. Rispetto al film “Una giornata particolare”, dove serviva mettere in risalto l’appartenenza ad una comunità, qui l’ambiente dei palazzi Federici è adeguato per mettere in risalto l’aspetto dell’isolamento, con i suoi spazi pieni di angoli appartati, distanti dalla vita della città.