Il 19 luglio 1943 Mussolini è a Villa Gaggia vicino a Feltre, in Veneto; deve incontrare Hitler per discutere degli ultimi avvenimenti che lo mettono in una situazione disperata; appena nove giorni prima gli alleati sono sbarcati in Sicilia. Proprio mentre i due dittatori sono impegnati nel loro ultimo colloquio da capi di stato a Roma si scatena l’inferno: il primo bombardamento, quello che rompe la convinzione dei romani che la città sia intoccabile, resta impresso per sempre nella memoria di tutti. Trecento bombardieri sono in volo verso la capitale portando tonnellate di bombe, suonano le sirene ma i romani quasi non ci fanno caso, sono abituati a pensare che, quando gli aerei passano su Roma, puntano un altro obiettivo. Molti sono convinti che nessuno colpirà perché in città c’è il Papa, come testimonia anche Elsa Morante nel suo romanzo “La Storia”, nel quale il pontefice viene definito “la contraerea dell’Urbe”. Appena dopo qualche minuto dopo le 11 il tenente Owen Gibson, al comando del bombardiere battezzato beffardamente “Lucky Lady” (Signora Fortuna), preme il pulsante che sgancia la prima bomba. Un fischio acuto, poi un’esplosione fortissima, proprio sullo scalo merci di San Lorenzo. Gli ordigni colpiscono anche il Policlinico. Palazzi interi crollano sotto l’onda d’urto di quattromila bombe lanciate da seimila metri di altezza sulla città. Anche nel quartiere Nomentano e a Piazza Bologna i danni sono ingenti. Questo bombardamento si va a sovrapporre agli altri che tra il gennaio e il marzo del 1944 non danno pace al quartiere.

Il 4 giugno 1944 Roma si sveglia in festa, gli alleati entrano in città mentre i tedeschi si ritirano verso nord. Da piazza Bologna, seduti sugli scalini del grande palazzo delle Poste di Ridolfi, si vedono due lunghe file di soldati che marciano a piedi venendo da viale delle Provincie e da via XXI Aprile. Uomini, donne e bambini si affacciano ai balconi e poi scendono per strada per andare incontro ai liberatori. Ma mentre si festeggia da lontano si sentono degli spari, grida in tedesco e in italiano. Un reparto di paracadutisti tedeschi si è presentato alla porta della caserma della Guardia di Finanza, armi in pugno; pretendono di requisire i veicoli parcheggiati nell’autorimessa o per sottrarli agli alleati oppure più semplicemente per uscire dalla città, ormai in mano alle truppe avversarie. Ma i finanzieri non si lasciano intimidire e aprono il fuoco e riescono ad allontanarli. Qualche ora dopo però i tedeschi ci riprovano e lo scontro questa volta è violento e volano proiettili da tutte le parti. Il caos richiama anche alcuni partigiani di zona che subito vanno in soccorso dei finanzieri che insieme riescono a cacciare via i tedeschi. Mentre sta sparando con il suo moschetto, il finanziere Antonio Sciuto cade colpito a morte a soli 21 anni. E’ uno degli ultimi caduti della Resistenza romana.

Da quel momento la guerra e l’occupazione tedesca tra le vie del quartiere diventano memoria.

Aggirandoci per la zona più colpita del quartiere, quella tra piazza Bologna e la stazione Tiburtina, le case popolari del quartiere delle Crociate, con le vie dedicate ai protagonisti di queste battaglie, portano i segni evidenti dei bombardamenti. In via Lorenzo il Magnifico la piccola scuola Aurelio Saffi non c’è più, crollata sotto i colpi alleati nel marzo 1944. I segni delle bombe si vedono in via del Carroccio, via Teodolinda, via Ludovico II e nelle strade limitrofe. Anche in via Eleonora d’Arborea è franata un’intera palazzina colpita in pieno durante la prima e la seconda ondata di bombardamenti. Sotto queste macerie è rimasta sepolta un’intera squadra di vigili del fuoco, otto uomini tra cui Vincenzo Morabito che aveva già perso la moglie nel bombardamento del 19 luglio 1943. Di questa devastazione oggi non resta più traccia.

Tratto da La Storia del Nomentano.

Testimonianze sul web di quel giorno, 19 luglio 1943:

https://www.museoliberazione.it/it/il-percorso-espositivo/primo-piano/sala-2/il-bombardamento-del-quartiere-san-lorenzo/

https://www.sergiolepri.it/19-luglio-1943/

https://www.rerumromanarum.com/2016/07/il-bombardamento-di-san-lorenzo-del-19.html

https://www.storiologia.it/mondiale3/mondia18.htm

https://ilcantooscuro.wordpress.com/2012/07/19/il-bombardamento-di-san-lorenzo/

 

La caserma Piave in viale XXI aprile, dopo il bombardamento del 10 marzo 1944

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